Overblog
Edit post Segui questo blog Administration + Create my blog
13 giugno 2015 6 13 /06 /giugno /2015 13:36

Mi hanno posto il problema del perché le spese di un progetto non debbono essere ammortizzate. Perché un progetto è sempre la realizzazione pratica di un sogno. E' un azzardo. Si andrà ad ammortizzare ogni costo che deriverà dal prodotto o dai prodotti, ma ....

  • il 95% dei progetti non arriva da nessuna parte, nel senso che la metà deve essere applicabile e con costi accettabili. Non è così facile.
  • Chi inizia un progetto sa che è un investimento SURREALE, talvolta necessita di nuovi attrezzi, molte ore di lavoro, il parere di consulenti, ma non arriva a produrre qualcosa di concreto.
  • Normalmente la concretezza arriva da 7 ai 12 anni della chiusura di un progetto.

Perché? Per la discronia delle velocità. Il mercato, gli attori, vanno ad una velocità ridotta, a passi lenti, ed in periodi di crisi il moto è da bradipo. Il progetto è concepito per arrivare a destinazione in 24-36 mesi, se non prima, e questa è una velocità folle. Il progetto, proprio se è valido, precorre e di molto il mercato e NON sempre il mercato è ricettivo alla novità, al cambiamento.

Anche le spese per un brevetto è bene non ammortizzarle: il maggior numero di brevetti NON arriva al mercato sotto forma di prodotto. Resta un'idea, una intuizione, una buona cosa, ma troppo innovativo. E si deve aspettare, e passa il tempo, e dopo 10 anni il brevetto scade e diventa di dominio pubblico.

I progetti interni hanno le stesse difficoltà: il cambiamento. Viene approfondita la conoscenza, viene segmentata l'applicazione, e si mostrano numerose innovazioni, talvolta minime, relative a dettagli, ma che tutte sommate insieme porterebbero ad un miglioramento misurabile. Ma ci si scontra con l'abitudine e l'atteggiamento di conservazione dello stesso imprenditore al cambiamento. Non parliamo poi del progetto umano che inesorabilmente continua verso l'implosione.

Condividi post
Repost0

commenti